Icona lettera R

Religiosa e teologa senese canonizzata santa nel 1461, divenuta dottore della Chiesa e patrona d’Italia insieme a san Francesco d’Assisi, nacque a Siena nel 1347 con il nome di Caterina di Jacopo di Benincasa. Penultima di venticinque figli del tintore Jacopo e di Lapa di Puccio Piagenti, manifestò sin da giovanissima la sua vocazione ascetica e contro il volere dei genitori da una parte, e delle istituzioni dall’altra, tra il 1363 e il 1364 riuscì ad entrare nell’ordine terziario delle Mantellate di San Domenico. In parte sfigurata dalla malattia, si dedicò con abnegazione alla contemplazione e alle opere di carità, alla cura dei lebbrosi e al soccorso dei malati. Al contempo, spinta dai suoi ideali politici e da un’indole fiera e caparbia, si fece portavoce dell’ordine domenicano nelle spinose questioni politiche della sua epoca, facendo anche da arbitro nella pacificazione delle faide senesi. Tra il 1370 e il 1377, C. si interessò di tutte le questioni pubbliche di rilievo di quegli anni, scrivendo lettere e viaggiando sia in Italia che all’estero e la sua attività di pacificatrice prima a Pisa e poi a Lucca (dove evitò che quest’ultima partecipasse alla lega contro il papa), si rivelò fondamentale per avviare poi una sua più ampia riforma della cristianità.

Icona lettera C

C. si impegnò con fervore per la difesa della dottrina della Chiesa e della sua autonomia dal potere politico, e con la sua attività di corrispondenza, mise in piedi un’azione diplomatica atta a favorire il ritorno della sede pontificia a Roma, puntando sull’importanza della sua centralità per il mondo cristiano rispetto ad Avignone (Francia); inoltre fece pressioni perché venisse istituita una nuova crociata per liberare la Terrasanta. Malgrado il sostegno ricevuto a più riprese dai suoi estimatori sparsi in tutta Italia, C. fu anche accusata di manie di protagonismo dalle autorità ecclesiastiche, che non vedevano di buon occhio una donna popolana e non colta occuparsi di questioni politiche che di certo non le competevano. A causa della sua insistenza la sua ortodossia fu messa sotto inchiesta dal capitolo di Santa Maria Novella a Firenze (1374) e ad Avignone (1377). Nel giugno del 1376 C. si recò ad Avignone in veste di ambasciatrice di Firenze per ottenere la pace tra la Repubblica fiorentina e il papa Gregorio XI, malgrado il fallimento della missione, la sua presenza si rivelò di somma importanza per il tanto agognato ritorno della sede papale a Roma, avvenuto lo stesso anno e considerato una sua vittoria personale. Dopo altri interventi pacificatori a Siena e tra Firenze e Roma, C. iniziò la sua battaglia per l’unità della Chiesa, compromessa dallo scisma d’Occidente scoppiato alla morte di papa Gregorio XI, ma ormai in fin di vita si spense a Roma nel 1380, all’età di trentatré anni. La ricchezza del pensiero e degli ideali religiosi di C. emergono dalla raccolta delle 353 Lettere e dal trattato ascetico Dialogo della Divina Provvidenza, dettato ai suoi fedelissimi della sua «Bella Brigata» nel 1374. Il tono dottrinario del Dialogo e di molte lettere riflettono la formazione domenicana di Caterina, ma anche la sua spiritualità francescana molto vicina a quella di Chiara d’Assisi. Il teologo Tommaso Caffarini si occupò dell’organizzazione definitiva delle Lettere, raccolte dai suoi discepoli, durante le trattative per la canonizzazione di C. ed ebbero fin da subito un enorme di successo. L’edizione di Bartolomeo Alzano (l’editio princeps) fu data alle stampe da Aldo Manuzio a Venezia nel 1500 e più volte ristampata.

 

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GLOSSARIO

capitolo
Luogo della vita domenicana dove si celebrano delle parti dell'ufficio liturgico e si riunisce la comunità convocata dal priore per discutere di fatti importanti per la comunità.
fàida
Fatti di sangue, inimicizia e ritorsione a scopo vendicativo tra famiglie dello stesso territorio.
Terrasanta
Nome dei luoghi della Palestina in cui visse e predicò Gesù Cristo.