Acrotismus Camoeracensis
Giordano Bruno: Biografia
Filosofo della famiglia dei Bruni, nacque a Nola nel 1548 con il nome di Filippo. Scelse il nome Giordano intorno al 1565 quando prese i voti nel convento dei domenicani a Napoli. Nel 1576, sospettato di eresia per i libri proibiti che teneva sotto al letto (tra cui Erasmo da Rotterdam), scappò a Roma per evitare la prigione, smise l’abito talare, e riprese il suo nome di battesimo. Iniziò da questo momento a peregrinare senza sosta alla ricerca di un impiego da insegnante, ma non riuscì a sfuggire alle calunnie dei suoi inquisitori e visse una vita di stenti fino a che non arrivò a Ginevra (1578), dove aderì al calvinismo pur di farsi assumere, ma venne arrestato per diffamazione, processato e scomunicato. Costretto a ritrattare le sue accuse contro il protestantesimo, B. scappò in Francia, prima a Tolosa e poi a Parigi, e nel 1582 vi pubblicò il De umbris idearum (Le ombre delle idee), l’Ars Memoriae (L’arte della memoria), trattato che gli valse un posto tra i lettori reali (professori stipendiati dal sovrano), e la commedia Il candelaio. Nel 1583 B. si recò in Inghilterra al seguito dell’ambasciatore francese presso la corte della regina Elisabetta I, e dopo varie vicissitudini (dovute sempre ai suoi scritti e alla sua cattiva reputazione), riuscì ad entrare a Oxford, ma le sue lezioni sulle teorie copernicane lo misero nuovamente in cattiva luce negli ambienti accademici. Le lezioni vennero quindi interrotte con l’accusa di plagio al De vita coelitus comparanda di Marsilio Ficino. Trasferitosi a Londra (1584-85), pubblicò i sei dialoghi filosofici che stanno alla base del suo pensiero. La prima trilogia di dialoghi (la Cena de le ceneri, De la causa principio et uno, De l’infinito universo et mondi), esprime una nuova idea della fisica e della metafisica, basata sulla materia, in netto contrasto con le dottrine aristoteliche, pertanto eretica; la seconda (lo Spaccio de la bestia trionfante, la Cabala del cavallo pegaseo, De gli eroici furori), è invece incentrata su problemi di morale, libero arbitrio e società.
Nell’ottobre del 1585 B. ritornò a Parigi, ma fu ben presto allontanato dalla capitale e costretto a cercare impiego altrove; si recò a Wittenberg, dove insegnò all’università per due anni. L’ascesa del duca Cristiano I rovesciò improvvisamente i vertici dell’università, e non vi furono più tollerate le teorie antiaristoteliche e copernicane del B.; inoltre nei due anni precedenti si era insinuato un certo timore che il B. si stesse organizzando con una setta di suoi adepti, e vi erano prove certe delle sue pratiche occulte. Costretto a lasciare a malincuore anche la sua amata Wittenberg, nel 1588, si stabilì a Praga, ma senza successo e ripartì subito alla volta di Helmstadt, dove poche settimane dopo il suo arrivo venne scomunicato dalla Chiesa luterana della città. Nel 1590 arrivò a Francoforte e pubblicò i tre poemi latini che, insieme ai dialoghi composti in Inghilterra costituiscono il nucleo della sua produzione filosofica: De minimo (Sul minimo), De monade (Sulla monade, 1590) e De immenso et innumerabilibus (Sull’immenso e gli innumerabili, 1591). Dopo una breve sosta in Svizzera ospite del nobile Hans Heinzel von Tägernstein e del teologo Raphael, B. ritornò a Venezia (1591), questa volta su invito dell’illustre patrizio Giovanni Mocenigo, che l’anno dopo lo denunciò per eresia agli inquisitori veneti. B. si dichiarò innocente dicendo di essersi occupato nei suoi scritti solo di filosofia e non di teologia, ma il Sant’Uffizio ottenne la sua condanna al carcere, l’estradizione a Roma (1593) e la scomunica dei suoi testi. B. restò in carcere per sette anni fino all’abiura del gennaio 1599; dopo vari ripensamenti e tentennamenti, e una nuova denuncia anonima, il 21 dicembre rifiutò categoricamente ogni ’abiura, dicendo di non aver mai detto nulla di cui doversi pentire. Il 17 febbraio 1600, dopo aver pronunciato la storica frase: «Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam» («Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell'ascoltarla»), venne arso vivo in Campo dei Fiori insieme ai suoi libri, e le sue ceneri vennero sparse nel Tevere.
Opere: scritti e manoscritti
- • De compendiosa architectura et complemento artis Lullii (Parigi, 1582)
- • De umbris idearum, Ars memoriae (Parigi, 1582)
- • Cantus Circaeus (Parigi, 1582)
- • Candelaio (Parigi, 1582)
- • Ars reminiscendi, Triginta sigilli, Triginta sigillorum explicatio, Sigillus sigillorum (Inghilterra, 1583)
- • Cena de le Ceneri (Londra, 1584)
- • De la causa, principio et uno (Londra, 1584)
- • De l'infinito, universo e mondi (Londra, 1584)
- • Spaccio della bestia trionfante (Londra, 1584)
- • Cabala del cavallo pegaseo (Londra, 1585)
- • De gli eroici furori (Londra, 1585)
- • Centum et viginti articuli de natura et mundo adversus peripateticos (Parigi, 1586)
- • Figuratio Aristotelici physici auditus (Parigi, 1586)
- • Dialogi duo de Fabricii Mordentis Salernitani prope divina adinventione (Parigi, 1586)
- • Idiota triumphans - De somnii interpretatione (Parigi, 1586)
- • Mordentius - De Mordentii circino (Parigi, 1586)
- • Animadversiones circa lampadem lullianam (1587), Augsburg 1891
- • Lampas triginta statuarum (1587) (Napoli, 1891)
- • Artificium perorandi (1587) (Francoforte, 1612)
- • De lampade combinatoria lulliana (Wittenberg, 1587)
- • De progressu et lampade venatoria logicorum (Wittenberg, 1588)
- • Libri physicorum Aristotelis explanati(1588), Napoli 1891
- • Camoeracensis Acrotismus seu rationes articulorum physicorum adversus peripateticos (Wittenberg, 1588)
- • Oratio valedictoria (Wittenberg, 1588)
- • De specierum scrutinio et lampade combinatoria Raymundi Lullii (Praga, 1588)
- • Articuli centum et sexaginta adversus huius tempestatis mathematicos atque philosophos (Praga, 1588)
- • Oratio consolatoria (Helmstedt, 1589)
- • De magia (1590), Firenze 1891
- • De magia mathematica (1590), Firenze 1891
- • De rerum principiis et elementis et causis (1590), Firenze 1891
- • Medicina lulliana (1590), Firenze 1891
- • Theses de magia (1590), Firenze 1891
- • De innumerabilibus, immenso et infigurabili (Francoforte, 1591)
- • De triplici minimo et mensura (Francoforte, 1591)
- • De monade, numero et figura (Francoforte, 1591)
- • De imaginum, signorum et idearum compositione (Francoforte, 1591)
- • De vinculis in genere (1591), Firenze 1891
- • Summa terminorum metaphysicorum (1591), Zurigo 1595
- • Summa terminorum metaphysicorum. Accessit eiusdem Praxis descensus seu applicatio entis (1591), Marburg 1609
Collegamenti esterni:
- • Giordano Bruno su Wikipedia
- • Giordano Bruno nel Dizionario Biografico dell'Enciclopedia Treccani
- • Giordano Bruno nell'Enciclopedia Treccani
- • Video della Conferenza di Carlo Sini da: De l'infinito universo e mondi di Giordano Bruno (Incontro organizzato dalla Biblioteca di Misano).
- • Giordano Bruno e Tommaso Campanella - Opere: Enciclopedia Treccani
Giordano Bruno: Opere in catalogo
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Animadversiones in lampadem Lullianam
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Ars memoriae
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Ars reminescendi, Triginta sigilli, Sigillus sigillorum
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Cabala del cavallo pegaseo
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Candelaio
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Cantus Circaeus
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Cena de le ceneri (La)
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De architectura Lulliana
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De gl'eroici furori
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De imaginum compositione
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De lampade combinatoria
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De lampade venatoria
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De magia mathematica
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De monade, numero et figura
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De principiis rerum, elementis et causis
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De somnii interpretatione
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De specierum scrutinio
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De triplici minimo et mensura
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De umbris idearum
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Figuratio Aristotelici Physici auditus
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Libri physicorum Aristotelis explanati
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Medicina Lulliana
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Mordentius et de Mordentii circino
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Oratio consolatoria
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Oratio valedictoria
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Spaccio de la bestia trionfante
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Summa terminorum metaphysicorum