Prefazioni e polemiche
Giuseppe Baretti: Biografia
Critico letterario tra i più importanti del suo tempo, nacque nel 1719 a Torino, dove compì i suoi primi studi letterari. Nel 1737, in seguito a dissapori familiari dovuti alla sua irrequietezza e alla sua esigenza di maggior libertà, andò a vivere presso uno zio materno a Guastalla, trovando lavoro come scrivano presso un commerciante. Si trasferì in seguito a Venezia, dove entrò nei circoli letterari più importanti della città lagunare, e successivamente si recò a Milano dove prese parte al primo nucleo degli accademici Trasformati. Nel 1751 si trasferì a Londra allo scopo di studiare la lingua e la letteratura inglese, e qui ebbe modo di conoscere vari mecenate e scrittori, ma soprattutto fu influenzato in maniera determinante dalla verve polemica e l’indipendenza di giudizio di Samuel Johnson. Nel 1760, l’anno in cui B. lasciò l’Inghilterra, pubblicò un dizionario Inglese-Italiano di buon livello, che si prefiggeva lo scopo, dichiarato nella prefazione, di aiutare gli intellettuali italiani a trovare nuova ispirazione nelle opere di grandi scrittori inglesi, primo fra tutti William Shakespeare. Tra il 1760 e il 1762 si dedicò ancora una volta ad un lungo viaggio attraverso la Francia, la Spagna e il Portogallo, e ne lasciò una vivace testimonianza nelle Lettere familiari ai suoi tre fratelli (1763).
Nel 1763 si stabilì infine a Venezia, dove fondò, dietro lo pseudonimo di un vecchio bisbetico fittizio, Aristarco Scannabue, il periodico La frusta letteraria di cui fu l’unico redattore (1° ott. 1763-15 genn. 1765; primi 25 numeri). La rivista, caratterizzata da un tono accesamente polemico, entrò quasi subito nelle maglie della censura veneta, e l’autore dovette rifugiarsi ad Ancona, territorio dello Stato Pontificio, per proseguire con le pubblicazioni. Ma la sospensione delle pubblicazioni da parte del governo veneziano spinse B. a ritornare definitivamente a Londra. Nella capitale britannica B. riallacciò i suoi legami con Samuel Johnson, e molti altri letterati attivi nella capitale, e si dedicò all’insegnamento dell’italiano. Ripresa la sua attività di lessicografo pubblicò nel 1777 un importante Discorso su Shakespeare e Voltaire (scritto originariamente in francese col titolo di Discours sur Shakespeare et sur Monsieur de Voltaire) in cui difese l’indipendenza di Shakespeare dalle regole aristoteliche e si oppose così all’attacco che Voltaire gli aveva fatto in una lettera da lui pubblicata all’Académie française; anticipando in questo modo alcuni temi cari alla sensibilità romantica. Morì a Londra nel 1789.
Giuseppe Baretti: Opere in catalogo
Giuseppe Baretti: GLOSSARIO
- lessicografo
- Chi studia o compila uno o più dizionari.
- verve
- Anticam. «fantasia, capriccio», adesso è sinonimo di estro o brio.