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ESCOVO cattolico la cui fama internazionale è legata alle sue Novelle, nacque a Castelnuovo Scrivia (in Piemonte) nel 1485, figlio di Giovan Francesco, probabile cortigiano degli Sforza di nobili origini, e madre ignota. Studiò a Milano e all’università di Pavia prima di diventare frate domenicano, ma preferì la vita mondana e cortigiana alla vita religiosa. Nel 1505 intraprese con lo zio Vincenzo Bandello, generale dell’ordine domenicano, un viaggio lungo la penisola, durante il quale ebbe modo di conoscere numerosissimi personaggi illustri che riappariranno come dedicatari o protagonisti (o entrambe le cose) nelle sue celebri Novelle. Dopo il 1506 fu alla corte milanese degli Sforza, per poi riparare brevemente a Mantova, alla corte d’Isabella d’Este, dopo la Battaglia di Marignano del 1515. Ritornò a Milano nel 1522, ma dopo la Battaglia di Pavia (1525) ne fu nuovamente espulso; la sua casa fu saccheggiata e distrutta durante il saccheggio della città, con i libri e i manoscritti delle sue opere. Dismise allora l’abito domenicano e al costituirsi della seconda Lega santa visse parecchi anni al seguito del duca di Mantova Francesco Gonzaga, Giovanni de’ Medici detto Giovanni dalle Bande Nere e Cesare Fregoso. Dopo l’assassinio di Fregoso nel 1541 ad opera di sicari di Carlo V, il B. emigrò in Francia insieme alla vedova del mecenate ucciso, Costanza Rangone. Nel 1550 ricevette dal re Enrico II il vescovado di Agen, che tenne sino alla morte avvenuta nel 1561, ma più che attendere al vescovato, si dedicò quasi esclusivamente alla correzione e composizione delle sue Novelle.

LNovelle, raccolte nell’ultimo decennio di vita, narrano di fatti reali o di leggende storiche, e dopo la loro pubblicazione furono molto più apprezzate all’estero che in Italia; ne furono pubblicate le prime tre parti nel 1554, e la quarta postuma, nel 1573. Molti autori ne furono affascinati e ne trassero spunto per la redazione di opere maggiori della letteratura mondiale, primo fra tutti William Shakespeare, che ne trasse la tragica storia di Romeo e Giulietta, e Lope de Vega, che ne prese spunto per le trame di molti suoi drammi; ma le Novelle sono da sempre considerate da tutti alla stregua di opere minori d'intrattenimento a causa di un evidente difetto di stile dell’autore. Fra le altre opere di B., accanto agli scritti d’occasione, va ricordato il canzoniere intitolato Alcuni fragmenti de le rime, riunito intorno alla metà degli anni Quaranta del Cinquecento. Ritenuto in passato uno dei tanti esempi di canzoniere petrarchesco, è stato di recente rivalutato e rivisto in chiave originale, spiccatamente lombarda e lontana dal modello bembiano, ma resta anch’essa un’opera di scarso valore letterario.

 

Opere: scritti e manoscritti

  • Religiosissimi Beati Fratis Joannis Baptistae Cattanei Genuensis, Ordinis Praedicatoris novitii Vita (1505)
  • I canti XI, poema in ottave in lode di Lucrezia Gonzaga di Gazzuolo
  • Novelle
  • Rime
  • Il Canzoniere
  • Le tre parche (1531)

 

Collegamenti esterni:

Opere in catalogo

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Le tre parche (1531)

  • Novelle (1943)

  • Rime

 

 

 

GLOSSARIO

cortigiano/a
Che riguarda la corte, uomo o donna di corte con un incarico di fiducia, oppure addetto alla corte con un grado onorifico. Nel caso specifico della Lingua c., lingua letteraria e colta contrapposta a quella toscana. In senso spregiativo indica una persona dai modi di fare adulatori e servili, caratterizzata da dissimulazione e opportunismo.
guardasigilli
Gran cancelliere che aveva in custodia i sigilli del re o dello stato, funzione adesso affidata al ministro della Giustizia.