Icona lettera S

Scrittore e poeta fiorentino tra i più noti e importanti, nacque nel 1313 a Firenze (o forse a Certaldo), da un amore illegittimo del padre Boccaccio di Chielino, mercante e prestatore a pegno, e madre ignota. Le incertezze sui suoi natali sono dovute al fatto che il B. affermò più volte di essere nato a Parigi da una gentildonna francese di cui però volle mantenere il riserbo. Nel 1327, dopo aver trascorso l’infanzia a Firenze con il padre e la matrigna, Margherita de’ Mardoli, il B. seguì il padre a Napoli, il quale divenuto rappresentante della potente compagnia mercantile dei Bardi di Firenze presso la corte di Roberto d’Angiò, sperava di farlo impratichire con il commercio. Il giovane B. fece dunque pratica mercantile e bancaria, seguendo le trattative con i clienti e tenendo i registri. Venne poi indirizzato dal padre prima agli studi giuridici e poi a quelli canonici ma, visto il grande disappunto per entrambi, ebbe finalmente il permesso di assecondare la sua passione letteraria. In quel periodo B. si dedicò anima e corpo alla scoperta della ricca biblioteca reale con l’aiuto dei letterati di corte, e finalmente libero dai condizionamenti paterni, approfondì sia la conoscenza della produzione classica in greco e in latino sia la romanza, e nel contempo non trascurò le frequentazioni mondane e galanti della corte. Prova di questa grande passione sono le prime opere letterarie: il poemetto in terzine Caccia di Diana, di ambientazione greco-romana (1335-37), e quello in ottave Filostrato, ambientato durante la guerra di Troia ma modellato su un romanzo francese del XII secolo; ma anche il Filocolo, un romanzo che narra dell’amore e delle avventure di Florio e Biancifiore. Alla corte di Napoli prese forma anche la figura di Fiammetta, dietro il cui nome si cela forse Maria d’Aquino, figlia naturale di re Roberto, sposata a uno dei conti d’Aquino, ma non ci sono prove documentali a ragione di questa tesi. A Fiammetta furono dedicate tutte le opere successive di Boccaccio escluso il Decameron.

Icona lettera N

Nel 1340 il B. fu richiamato dal padre a Firenze dopo il fallimento dei Bardi, e a malincuore abbandonò la vivace e spensierata corte napoletana. A Firenze portò a termine il poema in ottave Teseida e compose la Commedia delle ninfe fiorentine (o Ninfale d’Ameto, 1341-46), l’Amorosa visione, l’Elegia di madonna Fiammetta e il Ninfale fiesolano. Questo periodo, assai fecondo sul piano letterario, fu però vissuto male dal B. a causa della difficile situazione economica in cui versava la famiglia B., come del resto tutta la città di Firenze dopo il fallimento della più importante compagnia mercantile fiorentina. Nel 1348 Boccaccio fu certamente a Firenze, dove assistette alle terribili devastazioni della peste (descritta nell’introduzione al Decameron), che causò la morte di numerosi amici e familiari del poeta, ma soprattutto del padre e della matrigna. Ereditato il patrimonio paterno, Boccaccio incominciò a divenire un personaggio influente della vita cittadina e venne chiamato per importanti ambascerie per conto del Comune di Firenze.

Icona lettera N

Negli anni seguenti (1349-53) il B. scrisse il suo capolavoro: il Decameron; abbandonato il tono elegiaco delle prime opere, tratteggiò la società del suo tempo con una tale varietà e realismo, da non avere precedenti né nella letteratura classica né in quella romanza. Mentre vi lavorava, nel 1350, il B. conobbe a Firenze Francesco Petrarca e avviò con lui un sodalizio intellettuale che sarebbe durato fino alla morte del poeta aretino. Dopo il Decameron il B. si dedicò soprattutto alla composizione di opere in latino come Il Bucolicum carmen (1346-67), composto da sedici ecloghe pastorali; ma anche alla scrittura di biografie: De casibus virorum illustrium (Sulle sventure di uomini illustri, 1355-73) e De mulieribus claris (Sulle donne celebri, 1361-1362). Il suo repertorio mitologico, raccolto nella Genealogia deorum gentilium (1350-74), ebbe poi un’enorme diffusione in età umanistica, contribuendo a diffondere in Italia l’interesse per la cultura e la letteratura greca. Dal 1360 al 1362 ospitò a Firenze il monaco calabrese Leonzio Pilato, dal quale imparò, primo fra i grandi letterati europei, la lingua greca (che invece il dotto Petrarca ignorava).Nel 1360 a causa di una congiura contro il Comune fiorentino in cui erano implicati certi suoi amici, B. perse i suoi incarichi pubblici, ma Innocenzo VI lo autorizzò ad assumere gli ordini sacerdotali. L’anno dopo il B. si ritirò a Certaldo, fino a quando, intorno al 1365, ritornò a svolgere altre importanti missioni diplomatiche per conto del Comune di Firenze. Nel 1373 fu incaricato dal comune di Firenze di commentare pubblicamente, nella chiesa di Santo Stefano di Badia, la Commedia di Dante, ma dovette interrompere il lavoro alla sessantesima lezione per l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute. Invecchiato precocemente, tormentato dall’obesità e dalla scabbia, Boccaccio si spense il 21 dicembre 1375 a Certaldo.

 

Opere: scritti e manoscritti

  • Allegoria mitologica
  • Amorosa visione
  • Buccolicum Carmen
  • Caccia di Diana (La)
  • Canzoni del Decameron
  • Carmina
  • Comedia delle ninfe fiorentine
  • Consolatoria a Pino de' Rossi
  • Corbaccio (Il)
  • De Canaria
  • De casibus virorum illustrium
  • De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de diversis nominibus maris
  • De mulieribus claris
  • De T. Livio
  • De vita et moribus d. Francisci Petracchi
  • Decameron
  • Elegia di Madonna Fiammetta
  • Epistole e lettere
  • Esposizioni sopra la Commedia di Dante
  • Filocolo (Il)
  • Filostrato (Il)
  • Genealogie deorum gentilium libri
  • Ninfale Fiesolano
  • Rime
  • Teseida
  • Trattatello in laude di Dante
  • Vita s.mi fratris Petri Damiani

 

Collegamenti esterni:

Opere in catalogo

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Allegoria mitologica

  • Amorosa visione

  • Buccolicum Carmen

  • Caccia di Diana (La)

  • Canzoni del Decameron

  • Carmina

  • Comedia delle ninfe fiorentine

  • Consolatoria a Pino de' Rossi

  • Corbaccio (Il)

  • De Canaria

  • De casibus virorum illustrium

  • De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de diversis nominibus maris

  • De mulieribus claris

  • De T. Livio

  • De vita et moribus d. Francisci Petracchi

  • Decameron

  • Elegia di Madonna Fiammetta

  • Epistole e lettere

  • Esposizioni sopra la Commedia di Dante

  • Filocolo (Il)

  • Filostrato (Il)

  • Genealogie deorum gentilium libri

  • Ninfale Fiesolano

  • Rime

  • Teseida

  • Trattatello in laude di Dante

  • Vita s.mi fratris Petri Damiani

 

 

 

GLOSSARIO

Umanesimo
Periodo storico tra la fine del sec. 14° e il sec. 16° che segna l’inizio dell’età moderna e si caratterizza per una riscoperta dei testi antichi latini e greci.