Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi
Dino Compagni: Biografia
Uomo politico e scrittore contemporaneo a Dante e Cavalcanti, nacque a Firenze intorno al 1246-47 da una famiglia della ricca borghesia fiorentina (a capo della corporazione dell’Arte della Seta). Partecipò attivamente alla vita politica della città e fu priore nel 1289 (dopo la battaglia di Campaldino), diventando uno degli esponenti della fazione popolare e democratica. Nel 1293 si schierò contro i nobili a sostegno di Giano della Bella, e contribuì alla stesura dei suoi Ordinamenti di giustizia in qualità di gonfaloniere, appoggiando l’esclusione di tutta la classe aristocratica dai pubblici uffici. Dopo la cacciata di Giano, nel 1295, venne messo a processo e assolto, ma venne escluso dalla vita politica. Nell’ottobre del 1301 fu priore per la seconda volta, ma venne allontanato dalla carica perche Guelfo bianco; non venne esiliato da Firenze (al contrario di Dante e Cavalcanti) per una disposizione che non permetteva la condanna di chi fosse priore da meno di un anno. C. scrisse alcune rime giovanili e L’intelligenza, un poemetto allegorico, ma l’opera per la quale divenne celebre è la Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi, un componimento di pubblicazione postuma, scoperto solo nella seconda metà del Quattrocento; documento che il C. preferì tenere nascosto per via delle sue implicazioni politiche, ma che gli eredi decisero di pubblicare quando i personaggi politici descritti erano ormai defunti. L’opera risulta molto significativa per la sincerità e la passione politica con cui il C. espresse le sue posizioni, le sue speranze e le sue delusioni per la discesa di Enrico VII in Italia; l’interruzione dell’opera, secondo molti, segnala la sua disaffezione all’argomento quando i sogni di una riscossa dei Bianchi, a Firenze, sotto l’egida imperiale erano ormai svaniti.
Collegamenti esterni:
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Dino Compagni: GLOSSARIO
- pòstumo
- Edito, o nato, dopo la morte dell'autore o del padre.