Icona lettera L

Letterato e figlio primogenito di uno dei più autorevoli senatori della Serenissima, nacque a Venezia nel 1470. Suo padre Bernardo, umanista molto dotto e affermato, lo fece familiarizzare molto presto con il volgare fiorentino. Nel 1492 il B. si recò a Messina per frequentare i corsi di greco nella scuola del Costantino Lascaris. Tornato a Venezia, due anni dopo, seguì i corsi di filosofia a Padova e in particolare quelli sul neoplatonismo di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. Frutto di questi anni di studi linguistici e filosofici fu il dialogo in latino De Aetna, pubblicato poi nel 1496 da Aldo Manuzio, grande editore e umanista molto vicino alla famiglia B. Nel 1498 il B. soggiornò a Ferrara, dove iniziò la stesura del dialogo gli Asolani, pubblicato solo successivamente (1505), e intraprese una relazione platonica con Lucrezia Borgia. Nel 1501, su sollecitazione di Manuzio, il B. curò un’edizione del Canzoniere di Petrarca e della Commedia dantesca (1502), edizioni che furono pietre miliari nell’affermazione del nuovo umanesimo volgare delle corti italiane.

Icona lettera T

Tornato a Ferrara nel 1502, conobbe l’Ariosto e da quel momento si distaccò dall’ambiente veneziano. Passò poi alla corte di Urbino, dove soggiornò dal 1506 al 1511. Nel 1512 fu chiamato a Roma da papa Leone X a far parte della sua Segreteria, ed iniziò così la sua carriera ecclesiastica; in quegli anni ebbe anche tre figli da una certa Morosina, e fu tra i protagonisti della vita culturale della capitale. Vi si trattenne solo fino al 1519, per poi ritirarsi nella «dolce solitudine» e negli ozi letterari della sua villa padovana. Nel 1525 pubblicò le Prose della volgar lingua, diventando, per condizione sociale e cultura, il più influente letterato del suo tempo, l’unico in grado di abbattere definitivamente il pregiudizio dell’eccellenza delle lingue classiche sul volgare. Nel 1530, instaurata una sorta di «dittatura» letteraria e culturale attorno alla sua persona, il B. ricevette l’incarico di storico ufficiale della Repubblica di Venezia e, l’anno seguente, diede alle stampe il primo volume della sua Historia veneta (Storia di Venezia); in quello stesso anno pubblicò anche la raccolta delle Rime, modello ritenuto di insuperabile perfezione dai petrarchisti del Cinquecento. Nel 1539 il papa Paolo III lo nominò cardinale e il B. ritornò a Roma, dove visse gli ultimi anni di vita e morì nel 1547.

 

Opere: scritti e manoscritti

  • Asolani (Gli)
  • Prose della volgar lingua
  • Rime
  • Stanze

 

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  • Gli Asolani

  • Prose della volgar lingua

  • Stanze

 

 

 

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