Rime
Cecco Angiolieri: Biografia
Poeta celebre nella Toscana del Duecento, nacque a Siena intorno al 1260 da un nobile casato di parte guelfa: il padre Angioliero degli Angiolieri era un noto banchiere e cavaliere, appartenente all’ordine dei «Frati Gaudienti», la madre era monna Lisa della casata dei Salimbeni. Malgrado le ascendenze illustri di cui godeva alla nascita, A. ebbe una vita irregolare, ai margini della società di cui faceva parte; sin da giovane si fece notare per il suo fare indisciplinato e ribelle, e ricevette non poche sanzioni e multe, di conseguenza venne lentamente allontanato dalla famiglia e abbandonato a se stesso. Nel 1289 prese parte alla battaglia di Campaldino e probabilmente vi conobbe Dante Alighieri, ma non sembra che abbia stretto con lui un rapporto di amicizia, anzi pare che vi fosse tra i due una certa rivalità. In quanto esponente dei più significativi e caposcuola della poesia comico-realistica del tempo, sembra essersi conquistato il suo personale stile comico esagerando volutamente il tono popolaresco delle sue Rime in contrapposizione con l’idealizzazione dello stile stilnovistico di Dante e Cavalcanti.
Il canzoniere di A. canta le vicende d’amore per Becchina, e narra della sua predilezione per «la taverna e il dado», ma anche della malinconia per la rottura con i genitori, dei quali, con spavaldo cinismo, si augura la morte. Le notizie tratte dai pochi documenti che lo riguardano coincidono soltanto con il ritratto che A. fa di se stesso nelle Rime e rivelano soprattutto il suo fastidio nei confronti della disciplina militare, l’esperienza da esiliato da Pisa, l’avarizia paterna e le ristrettezze economiche. La sua fu una critica aperta alle istituzioni familiari e sociali, cui fece seguito una poesia di rottura con le tradizioni della lirica cortese. Nella prima fase della sua produzione poetica non mancarono alcuni componimenti in linea con la tradizione siculo-toscana, conformi al gusto guittoniano del tempo, ma il registro comico prese il sopravvento coerentemente alla vicenda personale del poeta, cosa che lo rese in passato il portavoce di un’intera generazione di intellettuali: quasi un poeta maledetto «ante litteram». Nel 1291 A. fu coinvolto nel processo per un ferimento, ma fu assolto, e nel 1296 fu allontanato da Siena da un bando politico. Secondo le sparute fonti disponibili sembra che A. abbia trovato rifugio a Roma nel 1303 e che vi sia morto intorno a 1310-13 gravato dai molti debiti.
Collegamenti esterni:
- • Cecco Angiolieri su Wikipedia
- • Cecco Angiolieri nel Dizionario Biografico dell'Enciclopedia Treccani
- • Cecco Angiolieri nell'Enciclopedia Treccani
- • Becchina nell'Enciclopedia Dantesca della Treccani
- • Bartolomeo Abbracciavacca nell'Enciclopedia Treccani
- • La Scuola poetica siciliana nell'Enciclopedia Treccani
- • La cultura cavalleresca nell'Enciclopedia Treccani
Cecco Angiolieri: Opere in catalogo
Cecco Angiolieri: GLOSSARIO
- ante litteram
- Locuzione lat. che corrisponde al fr. avant la lettre e all’ital. avanti lettera. In senso fig., la locuz. è usata con riferimento a manifestazioni di ordine storico o culturale che siano anticipatrici di un qualche significato o attributo che nella storia apparirà molto più tardi.
- bandito
- Persona colpita da bando, o messa al bando dalla legge, per aver commesso dei crimini, o costretta all'esplusione per cause politiche.
- bando
- Annuncio pubblico, in origine gridato da un messo, il banditore, per comunicare al popolo le decisioni dell’autorità; nel Medioevo il termine finì però soprattutto col significare una condanna definitiva o temporanea all’esilio.
- cortéṡe
- Che ha le qualità proprie della persona di corte, cioè soprattutto nobiltà, gentilezza, liberalità. Lirica c., la poesia volgare fiorita nelle corti feudali dei sec. 12° e 13°, spec. in Provenza e poi in Italia, nella quale l’amore del poeta alla sua donna (amor c.), paragonabile all’omaggio che il cortigiano rivolge alla sua signora, promuove ed esalta la virtù di chi ama. Per estens., la poesia anche posteriore che s’ispira a un’analoga concezione dell’amore.
- guèlfo
- In Italia, nei sec. 12°-14°, denominazione dei sostenitori della politica temporale e della supremazia del papato contro gli interessi imperiali.
- guittoniano
- Relativo a Guittone d’Arezzo (c. 1235 - 1294), il poeta più rappresentativo del momento di transizione tra la poesia siciliana e il Dolce Stil Novo.
- stilnovìstico
- Che si riferisce allo stil novo o ai poeti appartenenti allo Stilnovismo (o Dolce Stil Novo).