Icona lettera I

Ignoto autore del contrasto in 160 settenarî Rosa fresca aulentissima, da alcuni considerato un giullare capace d'imitare i temi della poesia aulica, da altri ritenuto un poeta colto facente parte della Scuola siciliana, che alterna al linguaggio cortese un registro popolare da ceto medio siciliano. Da elementi storici contenuti nel testo si ricava che venne composto dall’autore fra il 1231 e il 1250, e Dante Alighieri nel De vulgari eloquentia (De vulg. eloq. I, XII, 6) lo cita quale esempio di siciliano «mediocre» («secundum quod prodit a terrigenis mediocribus»), senza accennare però al nome dell’autore, probabilmente per la notorietà del testo, così come aveva già fatto citando nello stesso capitolo i versi di Guido delle Colonne, Giacomo da Lentini e Rinaldo d'Aquino, come esempi di volgare «illustre».

Icona lettera I

Il filologo umanista Angelo Colocci, nato a Jesi il 24 luglio 1474 e morto a Roma il 1° maggio del 1549, che forse disponeva di materiale documentario a noi non pervenuto, fu il primo a indicare il nome di Cielo d’Alcamo come l'autore del contrasto negli indici apposti al cod. Vaticano 3793, ma non è certo se si trattasse di un certo «d’Alcamo» o «dal Camo», l'annotazione relativa alla paternità del testo dice "Cielo dalcamo". La tradizione ha sempre ritenuto Ciullo (ipotesi di nome ormai scartata da molti e sostenuta solo da Dario Fo, ritenuta un errore di lettura di Ubaldini) (o Cielo, forma toscanizzata del siciliano 'Celi' «Michele», nome frequente nei documenti antichi siciliani e diffuso come cognome in Sicilia e Calabria) il continuatore dell'opera di Giacomino Pugliese, facente parte del filone comico e di «quell’espressionismo vernacolare e giullaresco che durerà fino a età barocca» (Poeti del Duecento, 1960, p. 175, ripreso da Segre, 1963, pp. 384-385) e la critica contemporanea è incline ad avvicinare il Contrasto alle canzoni di Federico II e del già citato Giacomino, a tratti caricaturali e giocose, dove la tendenza al parlato s'intreccia alla parodia e al contrasto accademico, interpretando l’opera come un debutto per niente trascurabile del genere comico-realistico interno a quel filone popolareggiante che era ben presente alla corte di Federico II di Svevia.

 

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  • Contrasto (Rosa fresca aulentissima)

 

 

 

GLOSSARIO

cortéṡe
Che ha le qualità proprie della persona di corte, cioè soprattutto nobiltà, gentilezza, liberalità. Lirica c., la poesia volgare fiorita nelle corti feudali dei sec. 12° e 13°, spec. in Provenza e poi in Italia, nella quale l’amore del poeta alla sua donna (amor c.), paragonabile all’omaggio che il cortigiano rivolge alla sua signora, promuove ed esalta la virtù di chi ama. Per estens., la poesia anche posteriore che s’ispira a un’analoga concezione dell’amore.
vernacolo
Parlata caratteristica di un centro abitato o di un'area urbanistica molto specifica; si distingue dalla lingua o dal dialetto perché strettamente localizzato.